Storia
Molto apprezzato da più di un millennio e utilizzato già presumibilmente intorno al terzo millennio a.C., l’Aceto Balsamico Tradizionale era considerato come parte del patrimonio familiare e veniva custodito gelosamente nei sottotetto e curato con amore tramandandolo nelle generazioni. Era così importante e prezioso che veniva menzionato nei testamenti e ceduto in dote alle figlie per il matrimonio, e queste tradizioni continuano ancora oggi. Con la nascita della Consorteria, nel 1967, il prodotto è finalmente uscito allo scoperto, stanato da quelle soffitte e dalle Corti dove veniva prodotto, per rivolgersi al mondo come massimo rappresentante di storia, cultura e tradizione gastronomica degli antichi territori del Ducato Estense, che corrispondono alle attuali zone di produzione.
Conservazione
L’Aceto Balsamico Tradizionale non va incontro ad alterazioni durante la conservazione, quindi non ha bisogno di particolari attenzioni: sarà sufficiente tenerlo in un contenitore di vetro, chiuderlo dopo l’uso e riporlo in un luogo fresco e buio, lontano dalla luce del sole. Unico accorgimento: evitate di metterlo vicino a sostanze con profumi pronunciati, perché potrebbero alterarne il caratteristico aroma.