Storia
Gli Anolini – da “anulus”, anello – nascono probabilmente nel XII secolo, come piatto popolare: appaiono nella “Cronica” di Salimbene de Adam già nel 1284. Nel ‘500 il famoso cuoco Bartolomeo Scappi li descrive invece come un cibo nobile che imbandiva le tavole di Re e Papi e ne scrive la ricetta, forse arricchendola. Successivamente, gli anolini diventano patrimonio della cucina popolare della tradizione di Parma e, nel XIX secolo, compaiono anche nel ricettario di Pellegrino Artusi. Oggi vengono consumati da tutti, e ogni occasione è buona per mangiarne un buon piatto, magari serviti nel loro brodo di cottura… perfino ad agosto!
Conservazione
Se non li consumate subito, potete congelare gli Anolini freschi: disponeteli su un vassoio coperto da un telo di cotone facendo attenzione a non sovrapporli e mettete in congelatore. Quando saranno duri, potranno essere trasferiti in un sacchetto da freezer; si conservano a lungo, e quando vorrete consumarli sarà sufficiente gettarli nel brodo bollente, direttamente da congelati.